Finanziarizzazione delle cure ambulatoriali: il monito dell’OCSE e la posizione del SIOD
- SIOD
- 22 mag
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Il recente report n.179 dell’OCSE, “Trends in the Financialisation of Outpatient Care across OECD Countries”, offre un’analisi ampia e preoccupante sull’infiltrazione crescente di capitali finanziari nella sanità territoriale, con particolare riferimento a settori come l’odontoiatria, la radiologia, l’oculistica e la medicina di laboratorio. L’Italia, sebbene non esplicitamente al centro del report, non può considerarsi estranea a questi fenomeni che già stanno trasformando in profondità il volto dell’assistenza sanitaria anche nel nostro Paese.
Come SIOD - Sindacato Italiano Odontoiatria Democratica - riteniamo doveroso prendere posizione, riconoscendo alcuni dei rischi sistemici che la finanziarizzazione comporta, e formulando una proposta culturale e politica coerente con la nostra missione: difendere il diritto del cittadino a cure accessibili, sicure e di qualità, nel rispetto della dignità professionale dell’odontoiatra.
Il rischio di una sanità senza codice deontologico
Il documento OCSE evidenzia come la crescente acquisizione di ambulatori da parte di fondi di investimento - in particolare private equity - stia portando ad un consolidamento proprietario dei servizi sanitari, trasformandoli in vere e proprie catene industriali. In particolare, nel settore odontoiatrico, il fenomeno dei Dental Service Organizations (DSO) ha già raggiunto, in alcuni Paesi europei, una quota di mercato del 15-20% delle strutture. Tali dinamiche, che rispondono alla logica del rendimento finanziario a breve termine, non coincidono con l’etica della cura, né con i principi fondanti del codice deontologico professionale.
Il SIOD ritiene che uno dei principali rischi sia proprio questo: quando le decisioni strategiche che incidono sulla qualità, sull’appropriatezza e sulla sicurezza delle cure vengono prese da soggetti privi di obblighi deontologici - come manager, advisor e investitori finanziari - si crea un cortocircuito tra finalità sanitarie e obiettivi di profitto. Non si tratta di demonizzare l’efficienza o la gestione imprenditoriale, ma di ribadire che la salute non è un asset speculativo e che il diritto alla cura non può essere subordinato alla redditività del capitale investito.
Una nuova responsabilità per i medici: saper essere anche manager etici
Il SIOD non propone un ritorno romantico alla medicina artigianale, né contesta la necessità di strutture efficienti, sostenibili e ben organizzate. Al contrario, crediamo che la risposta più efficace alla deriva della finanziarizzazione sia formare una nuova generazione di medici e odontoiatri capaci di integrare competenze cliniche e gestionali, restando però sempre ancorati ai valori del giuramento di Ippocrate.
Gestire uno studio, un ambulatorio o una clinica significa oggi affrontare temi complessi: controllo dei costi, sostenibilità economica, compliance normativa, sicurezza del paziente, benessere del personale. Nessuno di questi aspetti può essere lasciato al caso o all’improvvisazione. Ma, allo stesso tempo, nessuna di queste leve può essere sottratta alla supervisione del professionista sanitario, che ha l’onere - prima ancora che l’onore - di garantire che le scelte operative siano compatibili con la salute del paziente, e non solo con la marginalità di bilancio.
Monitorare, formare, proteggere: la triplice azione che proponiamo
Alla luce delle raccomandazioni dell’OCSE e dell’evidenza crescente sul tema, il SIOD propone tre linee d’azione prioritarie:
Monitoraggio sistematico delle proprietà sanitarie. Come il report OCSE denuncia, la mancanza di trasparenza sui proprietari effettivi delle strutture ambulatoriali è un grave limite. Chiediamo al Ministero della Salute e alle Regioni di istituire registri pubblici dei titolari effettivi delle strutture convenzionate e accreditate, per monitorare la penetrazione di soggetti finanziari e prevenire derive oligopolistiche.
Formazione manageriale per professionisti sanitari. Proponiamo l’introduzione, nei corsi ECM e nei programmi post-laurea, di moduli specifici su gestione economica, risk management, diritto sanitario e governance etica. L’odontoiatra non può più essere solo un tecnico eccellente: deve diventare un imprenditore responsabile.
Difesa del valore pubblico della cura. Chiediamo che ogni riforma della sanità territoriale parta dal principio che la salute è un bene comune. Le convenzioni con il SSN, i fondi integrativi, le sperimentazioni organizzative devono sempre prevedere clausole di salvaguardia etica, di controllo pubblico e di tutela del paziente.
Conclusione: governare la trasformazione, non subirla
La finanziarizzazione è una tendenza reale, già in atto, che tocca molti ambiti dell’economia e della società. Non si contrasta con la nostalgia o l’arretramento, ma con una visione chiara e il coraggio di agire. Il SIOD è pronto a fare la sua parte, promuovendo un’odontoiatria moderna, efficiente e integrata, ma sempre al servizio della persona.
La sanità non può diventare una macchina per produrre dividendi. È - e deve restare - un’alleanza tra cittadini e professionisti fondata sulla fiducia, la competenza e il rispetto della vita.
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