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MANIFESTO UNITARIO

DI TUTTE LE PARTI SOCIALI, SIGLE, ASSOCIAZIONI e FEDERAZIONI COINVOLTE NELLA SANITA’ CONVENZIONATA ESTERNA DELLA REGIONE SICILIA

“Per la piena attuazione dell’Articolo 32 della Costituzione”

Introduzione

       Il diritto alla salute, sancito dall’Art. 32 della Costituzione, può essere garantito soltanto attraverso un sistema sanitario territoriale solido, diffuso e ben programmato. In Sicilia operano circa 1.800 strutture convenzionate, una rete preziosa che assicura quotidianamente prossimità, competenza, continuità assistenziale e abbattimento delle liste d’attesa.

       Questa rete, costruita in trent’anni, non può essere penalizzata da tariffe ferme da vent’anni, da aggregati insufficienti, da regole mutevoli o da ritardi amministrativi che compromettono qualità e stabilità.

La trasformazione della sanità siciliana non può essere il compito di poche sigle isolate: richiede l’unità piena di tutte le organizzazioni, professionali, datoriali e civiche, che operano o gravitano nel mondo della convenzione.
       Solo insieme possiamo costruire un modello equo, trasparente e orientato ai reali fabbisogni della popolazione.

Il seguente Manifesto propone i punti fondamentali – previsti per legem ma attualmente scandalosamente non rispettati dalla Regione - sui quali tutte le sigle devono trovare unità, lasciando fuori rivalità sterili o interessi secondari. La priorità assoluta è l’applicazione della legge, la tutela della salute dei cittadini, la dignità dei professionisti e la giustizia nella programmazione regionale.

I nove punti

1. Adeguamento dell’aggregato di spesa:

       L’aggregato attuale è insufficiente e non rispecchia – come sarebbe obbligato a fare - i fabbisogni epidemiologici reali. Chiediamo un incremento proporzionato alla domanda di salute, con criteri chiari, pubblici e non discrezionali. Non è accettabile che chi eroga oltre il 70% dei propri volumi sia penalizzato.

2. Adeguamento ISTAT delle tariffe – con recupero retroattivo

       Le tariffe sono ferme da 20 anni. Separatamente dalla questione di adeguamento delle tariffe, attualmente in studio da parte del Ministero della Salute richiamato energicamente dal TAR Lazio, noi chiediamo qui una cosa che viene ancora prima: l’adeguamento all’indice ISTAT completo, biennale, come previsto per legem, e con recupero almeno decennale, per ristabilire la sostenibilità economica delle prestazioni già erogate sotto costo e la dignità professionale da qui in avanti.

3. Contratti e budget da firmare entro il 28 febbraio

       I contratti budget devono essere firmati entro il 28 febbraio di ogni anno, evitando la pratica - per noi inaccettabile - dei ritardi cronici e delle modifiche retroattive a prestazioni già erogate.

4. Tavoli tecnici permanenti per ogni branca

       Chiediamo l’istituzione immediata di tavoli tecnici per branca, stabili e realmente operativi, con rappresentanza delle sigle, per definire fabbisogni, criteri di calcolo dei budget, aggiornamento tariffe e indicatori di qualità.

5. Criteri di budget equi e meritocratici

       Occorre superare l’immobilismo dei “budget storici”. I criteri – in accordo con le recenti sentenze del CGA e TAR, devono premiare chi investe, assume, innova, certifica la qualità e dimostra capacità erogative reali e monitorabili.

6. Percorso verificabile di uscita dal Piano di Rientro

       La Sicilia è ancora in Piano di Rientro da 19 anni. Chiediamo una roadmap pubblica e controllabile, pubblicata e aggiornata con indicatori verificabili.

7. Parità di requisiti tra pubblico e privato convenzionato

       È essenziale l’allineamento completo dei criteri strutturali, organizzativi e tecnologici tra pubblico e privato. Non è equo pretendere dal privato requisiti che il pubblico non soddisfa.

8. Controlli seri, indipendenti, non clientelari

       I controlli devono essere rigorosi e identici per tutti, pubblico incluso, e soprattutto indipendenti da favoritismi, abitudini locali e pressioni politiche.

 9. Rilancio della prevenzione territoriale

       Chiediamo un impegno concreto del DASOE nella progettazione e attuazione dei programmi di prevenzione proposti negli ultimi anni dalle strutture convenzionate, mai realmente attivati.

La prevenzione è il pilastro per ridurre costi, sofferenze e accessi impropri al sistema sanitario.

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