Spett/le Ministero della Salute Roberto Speranza,
il Sindacato SIOD (Sindacato Italiano di Odontoiatria Democratica) riceve ripetute interrogazioni da parte di tesserati e di odontoiatri che cercano di interpretare esattamente le normative e i suggerimenti “al tempo del Coronavirus” per gli studi odontoiatrici.
Sia il D. Lgs. 81/08, sia la circolare INAIL intitolata “protezione delle vie respiratorie” datata 04/03/2020, affrontano il problema dei DPI, chiarendo che per quanto riguarda la protezione delle vie aeree da aerosol, “sono necessarie le maschere (o semimaschere) filtranti monouso. Tali maschere devono rispondere ai requisiti UNI EN 149:2001. Sono dispositivi muniti di filtri che proteggono bocca, naso e mento e si suddividono in FFP1, FFP2 E FFP3.
Per attività sanitarie….si raccomanda l’utilizzo di maschere intere con protezione P2. Non sono DPI le mascherine chirurgiche provviste di filtri…..”
Ora, Sig. Ministro, tali maschere sono introvabili in commercio.
Tutti noi stiamo utilizzando per noi e per i nostri dipendenti, mascherine chirurgiche con BFE superiore a 94% che rispondono però al primo livello di sicurezza.
Queste sono le mascherine con il massimo livello di protezione disponibili sul mercato.
Sappiamo, sig. Ministro, che pur se indossate correttamente e sostituite ogni ora, tali dispositivi consentono solo una protezione parziale delle vie aeree degli operatori dal pericolo rappresentato dal Coronavirus.
Cosa facciamo? Chiudiamo tutti gli studi odontoiatrici lasciando i cittadini italiani che si trovano in condizioni di difficoltà, di dolore, di infezione, privi di assistenza?
Lavoriamo lo stesso utilizzando le “mascherine chirurgiche”?
In attesa di un cortese cenno di riscontro alla presente, porgiamo i nostri più rispettosi saluti.
Giulio Cesare Leghissa, Segretario Generale SIOD
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