Decreto Acque e studi odontoiatrici: facciamo chiarezza sui controlli Anti-Legionella
- SIOD
- 24 set
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Negli ultimi mesi il cosiddetto “Decreto Acque” (D.Lgs. 102/2025, che integra il D.Lgs. 18/2023 in recepimento della Direttiva UE 2020/2184) ha generato dubbi e interpretazioni contrastanti anche nel nostro settore. Molti titolari di studi odontoiatrici si chiedono se vi siano nuovi obblighi per il controllo della Legionella e più in generale per la qualità microbiologica delle acque.
Come SIOD riteniamo importante fornire chiarezza e tranquillità, attenendoci al dettato normativo e alle linee guida ministeriali e regionali.
Cosa dice il Decreto
Il Decreto Acque definisce il quadro generale di gestione della qualità delle acque destinate al consumo umano. Riguarda in primo luogo i gestori degli acquedotti, ma richiama anche le strutture sanitarie e assimilabili alla necessità di effettuare una valutazione del rischio legionellosi e di attuare misure preventive.
Non introduce obblighi aggiuntivi specifici per gli studi dentistici rispetto a quelli già previsti, ma conferma la necessità di mantenere alto il livello di attenzione e di documentare le procedure messe in atto.
Cosa significa per lo studio odontoiatrico
Per gli studi odontoiatrici, in linea con le Linee guida del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità (2015, aggiornate 2022), resta in vigore un punto fondamentale:
almeno una volta all’anno è obbligatorio eseguire l’analisi microbiologica delle acque dei riuniti odontoiatrici, presso un laboratorio certificato e accreditato (UNI EN ISO 17025).
Questa analisi ha lo scopo di verificare l’assenza di Legionella e di altri parametri microbiologici critici (batteri totali, coliformi ecc.), e deve essere conservata in cartella come documentazione da esibire in caso di ispezione ASP o NAS.
Oltre all’analisi annuale: le buone pratiche quotidiane
L’adempimento formale dell’analisi microbiologica va inserito in un contesto più ampio di prevenzione quotidiana, che comprende:
Flushing delle linee idriche dei riuniti all’inizio e alla fine di ogni giornata clinica.
Uso di sistemi di disinfezione certificati e manutenzione periodica delle unità operative.
Registrazione scritta delle procedure di igiene e controllo adottate.
Eventuale verifica straordinaria se emergono sospetti o richieste delle autorità sanitarie.
Il Decreto Acque non cambia la sostanza: chi già lavorava bene non deve temere nuove incombenze. La novità percepita riguarda più che altro la necessità di ricordare e confermare un obbligo che già esisteva: l’analisi microbiologica annuale.
Per i titolari di studio è quindi importante non lasciarsi prendere da inutili allarmismi, ma organizzarsi con serenità:
programmare il campionamento ogni anno,
conservare i referti,
continuare a gestire con scrupolo i protocolli di disinfezione.
Come SIOD ribadiamo che non ci sono adempimenti straordinari né aggravi economici imprevisti. Lo standard rimane quello seguito finora: prevenzione, controlli regolari e documentazione.
Il nostro obiettivo è dare sicurezza ai pazienti e tranquillità ai colleghi, sostenendo una cultura della prevenzione che non sia mai vissuta come burocrazia sterile, ma come parte integrante della buona pratica odontoiatrica.
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