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La FNOMC&O ricorda che l’abito (social) fa l’Odontoiatra.


In un mondo in continua evoluzione, l'odontoiatria si trova a dover mantenere il passo con le trasformazioni sia dal punto di vista tecnologico che culturale. Questo implica non solo l'aggiornamento continuo sulle tecniche e le tecnologie odontoiatriche più recenti, ma anche la comprensione e la padronanza di aspetti più ampi, come la comunicazione digitale. In questo contesto, l'importanza dei social media non può essere sottovalutata.

Il documento recentemente pubblicato dal Gruppo di Lavoro ICT della FNOMC&O (Raccomandazioni sull’uso di social media, di sistemi di posta elettronica ed instant messaging nella professione medica e nella comunicazione medico-paziente - 21 luglio 2023) è, in tal senso, un'importante guida. Esso non è ancora un documento ufficiale della Federazione ma costituisce la base per tracciare a breve linee guida e codice etico relativo. Lo scritto offre una panoramica completa di come i social media stiano rivoluzionando il campo dell'odontoiatria e sottolinea come una corretta gestione di questi strumenti possa portare a benefici tangibili nella pratica professionale.

I social media, come emerge dal documento, rappresentano un potente strumento per gli odontoiatri. Essi possono funzionare da vetrina per mettere in mostra le competenze tecniche, l'avanzamento tecnologico dei propri studi e i successi clinici. Ma, forse ancor più importante, i social media possono essere utilizzati per mostrare il lato umano della professione. Possono dare un volto al dentista, permettendo ai pazienti di vedere l'uomo o la donna dietro la mascherina e i guanti, contribuendo così a instaurare un rapporto di fiducia, fondamentale per una collaborazione terapeutica efficace.

Ma l'uso dei social media comporta anche responsabilità e sfide. Il documento pone un'enfasi particolare sull'importanza dell'etica digitale e stabilisce dei punti fondamentali per un comportamento etico dei medici sui social media:

  1. Rispetto della privacy del paziente: Questo punto riguarda non solo la non divulgazione di informazioni identificabili del paziente, ma anche la consapevolezza dell'importanza del consenso informato quando si condividono casi clinici, anche se anonimi.

  2. Veridicità delle informazioni condivise: La disinformazione può avere conseguenze gravi, soprattutto in campo sanitario. Pertanto, è essenziale verificare e riferire solo informazioni corrette e basate su prove scientifiche.

  3. Gestione delle recensioni e dei commenti online: È importante rispondere in modo appropriato alle recensioni, evitando di entrare in polemiche o di violare la privacy del paziente.

  4. Comportamento professionale online: È fondamentale mantenere un comportamento professionale anche online, evitando di condividere contenuti inappropriati o di comportarsi in modo non professionale.

Un altro punto importante evidenziato dal documento è come l'immagine proiettata dagli odontoiatri sui social media possa influenzare la percezione dei cittadini nei confronti della professione. Una gestione responsabile e oculata dei social media può contribuire a rafforzare la figura dell'odontoiatra nella società, sottolineandone l'importanza come professionista attento, rispettoso e aggiornato.

Interessante la “proposta di raccomandazioni nell’impiego di social media da parte dei medici nella comunicazione con il cittadino/paziente” all’interno dello scritto, con quella che “rappresenta una possibile lista di raccomandazioni da fornire al medico che volesse utilizzare una piattaforma di social media per comunicare con i cittadini e i pazienti. Tali suggerimenti potrebbero essere utili per modificare gli articoli del Codice Deontologico relativi ai paragrafi sulla Informatizzazione e Innovazione Sanitaria, sulla Informazione e Comunicazione e sulla Informazione/Pubblicità Sanitaria”. Si elencano quindi i seguenti punti:

  1. Nell’uso di piattaforme di social media osserva i principi deontologici e rispetta i confini professionali prevedendo, eventualmente, l’apertura di due profili, uno personale e uno professionale.

  2. Dichiara che stai parlando a nome personale e non a nome della struttura in cui lavori.

  3. Controlla il profilo di chi ti chiede l’amicizia (per quelle piattaforme di social media – come, per esempio, Facebook – per le quali la relazione è sottoposta a un processo di abilitazione).

  4. Usa cautela nell’accettare amicizie dagli assistiti/pazienti (sia nel caso di profili professionali che personali) evitando di pregiudicare la relazione medico-paziente.

  5. Attraverso i profili (personale o professionale) contribuisci a diffondere la cultura scientifica e l’informazione sanitaria scrivendo di salute (prevenzione, salute pubblica, promozione della salute, lotta alle fake news) e non di «medicina» e di cure, in modo da favorire l’empowerment del cittadino.

  6. Assicurati della validità scientifica dei contenuti diffusi attraverso i post .

  7. Non fornire consigli clinici individuali.

  8. Non pubblicare o condividere post che contengono dati sanitari personali.

  9. Usa cautela nell’esprimere giudizi/opinioni/commenti sugli assistiti, anche quando questi sono ritenuti anonimi.

  10. Ricordati che sui social media la diffamazione e il mancato rispetto della privacy e del diritto d’autore sono reati perseguibili dalle leggi italiane.

  11. Ricordati che quanto pubblichi sui social media può essere accessibile da chiunque e può rimanere disponibile indefinitamente .

  12. Ricordati che una volta che un post è stato pubblicato l’autore perde il controllo sulla sua diffusione.

  13. Prima di pubblicare un post, rifletti sul modo in cui i contenuti saranno percepiti dai cittadini e sulle possibili conseguenze che essi possono avere.

  14. Gestisci al meglio la tua privacy e i profili personali: gli strumenti disponibili allo scopo sulle piattaforme di social media sulle quali si è deciso di aprire un account possono fare molto, se usati bene.

  15. La discussione di casi clinici attraverso le piattaforme di social media deve garantire l’anonimato e la non riconoscibilità.

  16. Si suggerisce di esplicitare nel post eventuali conflitti di interessi con un "tag" elettronico (per esempio #COI o #noCOI ) o con un link a una “disclosure form”.

In conclusione, appare chiaro che l'utilizzo dei social media nell'odontoiatria non è un fenomeno di moda passeggera, ma un elemento essenziale dell'odierna pratica professionale. Tuttavia, il loro utilizzo richiede un atteggiamento responsabile, conoscenze adeguate e un impegno costante.

Il documento del Gruppo di Lavoro ICT della FNOMCeO fornisce un quadro solido per guidare gli odontoiatri nel mondo dei social media, offrendo preziose indicazioni per mantenere elevati standard etici e per migliorare la percezione della professione da parte dei cittadini.

In ultima analisi, i social media rappresentano sia una sfida che un'opportunità. Come professionisti, abbiamo il dovere di utilizzare questi strumenti con saggezza e responsabilità, affinché essi possano contribuire a plasmare un futuro luminoso per l'odontoiatria. Questo implica un impegno a comunicare in modo efficace e responsabile, utilizzando ogni strumento a nostra disposizione per promuovere l'importanza della salute orale e la professionalità degli odontoiatri.

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